Asstel, Sarmi: “È ora di rivedere i limiti elettrosmog. Bisogna accelerare sul 5G”

Il presidente dell’associazione: “Intervento atteso da anni che assume oggi un’importanza ancor più centrale per gli obiettivi del Pnrr. Le istituzioni prendano in carico un processo ordinato di revisione delle regole” 22 Feb 2022

Rimuovere gli ostacoli regolatori nel mercato delle Tlc. Asstel è intervenuta oggi in audizione presso la Commissione X (Industria) del Senato nell’ambito dell’esame del Disegno di Legge annuale per la Concorrenza. Secondo l’associazione, il contesto del mercato delle telecomunicazioni italiane è già caratterizzato da un livello elevatissimo di concorrenza, per cui provvedimenti in materia devono essere orientati a favorire l’esercizio dell’attività degli operatori, per andare nella direzione della massima semplificazione e del rafforzamento della stabilità e prevedibilità del quadro normativo. Approccio in linea con quanto riportato dall’Autorità per la Concorrenzanelle pagine dedicate al settore nella sua segnalazione al Parlamento del marzo 2021. Sotto tale aspetto, una importante esigenza dalla Filiera Tlc – non trattata nel disegno di legge nonostante la chiara indicazione espressa dall’Agcm – riguarda la presa in carico, da parte delle istituzioni, di un processo ordinato di revisione delle regole in tema di esposizione ai campi elettromagnetici, che possa favorire ulteriormente lo sviluppo della concorrenza infrastrutturale in ambito radiomobile. Asstel auspica che nel corso dell’iter del provvedimento tale argomento possa essere ripreso. “Si può lavorare per una revisione dei limiti elettromagnetici attualmente vigenti in Italia per gli impianti di telefonia mobile, nell’ottica di allinearli agli standard europei – sottolinea il presidente di Asstel, Massimo Sarmi –. Un intervento atteso da anni e che assume oggi un’importanza ancor più centrale per l’intero Paese: limiti meno stringenti consentirebbero infatti di accelerare il raggiungimento degli obiettivi di copertura del territorio nazionale in tecnologia 5G, cui il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destina oltre 2 miliardi di euro. Il tutto sfruttando al meglio le potenzialità delle antenne già esistenti e riducendo il numero di quelle da installare ex novo”. Inoltre, nel Ddl sono presenti proposte di interesse orientate a facilitare la realizzazione di reti fisse, ad una maggior tutela dei consumatori nel settore dei pagamenti tramite credito telefonico e al rafforzamento della stabilità del sistema regolatorio attraverso miglioramenti nel processo di nomina del Collegio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Asstel ritiene condivisibile l’intento delle norme proposte; certamente è positivo l’intervento sul processo di nomina dell’Agcom. “Come operatori delle Tlc vogliamo dare il nostro contributo – spiega Sarmi – per rendere migliore il Ddl ed evitare che intenti condivisibili si traducano in norme che in realtà aumentano la complessità del settore: il nostro suggerimento è di evitare prescrizioni eccessivamente dettagliate e di non procedere all’imposizione di obblighi di coordinamento, peraltro poco chiari nella loro declinazione operativa, che complicherebbero l’attività di realizzazione delle Reti Vhcn nel momento in cui si deve invece sostenere il massimo sforzo per realizzare gli obiettivi del Pnrr. È altresì di fondamentale importanza, per evitare svantaggi competitivi a carico degli Operatori, tenere conto della complessità di un mercato digitale in cui strumenti di pagamento e servizi di comunicazione convergono e che vede crescere la concorrenza di attori esterni al settore. Dobbiamo concentrarci su questo momento decisivo per promuovere investimenti e competitività del sistema-Italia”.