Christine Lagarde ammette che suo figlio possiede criptovalute By George Michael Belardinelli - 27 Mag 2022

Si sa, a Bruxelles hanno sempre avuto una posizione ambigua sulle criptovalute, sono un’opportunità ma non vanno bene, BTC no ma le CBDC si, e via dicendo. La scorsa settimana, però, proprio Christine Lagarde ha provveduto con una doccia fredda ai sogni di crypto in Europa. Summary • Il figlio di Christine Lagarde detiene criptovalute • Bitcoin continua a rappresentare una minaccia per le Banche Centrali Il figlio di Christine Lagarde detiene criptovalute Anche senza grande approvazione, il figlio di Christine Lagarde possiede criptovalute Secondo il Presidente della BCE, le criptovalute sarebbero spazzatura e Bitcoin non poggerebbe su alcuna base di valore reale, ritenendo che un algoritmo non è sufficiente a dare un valore. Ma come si dice chi la fa l’aspetti. A College Tour, programma televisivo olandese, uno spettatore dal pubblico ha domandato all’alto dirigente se detenesse delle criptovalute e la risposta è stata tanto netta e sincera quanto spiazzante. Christine Lagarde ha detto che: “No, non ho alcuna crypto perché voglio mettere in pratica ciò che predico. In realtà ho un figlio che ha investito in criptovalute, lo seguo con molta attenzione. Gli ho detto di non tenerle ma non penso mi darà ascolto”. La sincerità ha posto le basi del dubbio, ma è anche vero che spesso i figli non ascoltano sempre i propri genitori, anche se la madre in questione è a capo della BCE. Oltre a questo, c’è anche da dire che la blockchain e le criptovalute sono un tema sempre più importante e le posizioni a riguardo sono in continua evoluzione. Le dichiarazioni forti sul Bitcoin e le crypto stridono, infatti, con l’apertura alle CBDC anche conosciute come valute digitali della Banca Centrale. Le CBDC sono delle vere e proprie trasformazioni delle valute fiat di ciascuno stato nel suo corrispondente digitale e il fatto che piacciano così tanto ai banchieri di Bruxelles fa pensare a come le posizioni della Lagarde potrebbero essere “furbe”. Bitcoin continua a rappresentare una minaccia per le Banche Centrali Bitcoin è visto come una minaccia al vero potere delle Banche Centrali, ma se la valuta digitale diventa una valuta gestita dalle stesse allora la prospettiva cambia di nuovo. La lotta alle crypto, insomma, fa emergere il dubbio che sia un tentativo di allontanare una minaccia, un nemico che attacca un potere centrale da tempo costituito e collaudato al quale le istituzioni non vogliono in alcun modo rinunciare. Le parole pronunciate sul Bitcoin la settimana scorsa del resto erano state chiare: “Non si basa su nulla. Non esiste alcun asset sottostante che funga da ancoraggio di sicurezza. Ho sempre detto che le criptovalute sono risorse altamente speculative e altamente rischiose”. In tutto questo resta il fatto che in casa dell’attuale capo della BCE hanno una diatriba interna da risolvere.

George Michael Belardinelli Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata

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