Fondamentalmente, tuttavia, ciò pone un ulteriore problema per la Svezia. “La Svezia ha bisogno dell’energia rinnovabile presa di mira da parte dei produttori di cripto asset per la transizione climatica dei nostri servizi essenziali e un maggiore utilizzo da parte dei minatori minaccia la nostra capacità di rispettare l’accordo di Parigi”, ha infatti affermato Finansinspektionen, l’autorità di vigilanza finanziaria. “L’estrazione ad alta intensità energetica di cripto-asset dovrebbe quindi essere vietata”, ha aggiunto il regolatore, citando che questa opinione è condivisa anche dall’Agenzia svedese per la protezione dell’ambiente. Questo annuncio arriva nel bel mezzo della conferenza COP26, in cui gli attivisti e i difensori dell’ambiente di tutto il mondo hanno fatto pressione sui governi di tutto il mondo affinché agiscano rapidamente e con rinnovata urgenza contro i cambiamenti climatici.
Oltre ad altre industrie che potenzialmente stanno perdendo energia rinnovabile, ci sono altri problemi con il mining di criptovalute che consuma elettricità, non importa quanto sia verde la sua fonte. Uno di questi problemi è lo spreco di elettricità, o e-waste. Secondo una ricerca il mining di bitcoin produce lo stesso livello di rifiuti elettronici ogni anno dei Paesi Bassi.
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