Criptovalute, tutti i guai legali di Binance di Chiara Rossi

Dopo lo stop nel Regno Unito, alcuni investitori fanno causa a Binance, una delle piattaforme di scambio di criptovalute più grandi al mondo. Ecco perché Terremoto nel mondo delle criptovalute con epicentro la piattaforma Binance. Un gruppo di investitori italiani e internazionali ha avviato un’azione legale nei confronti di Binance, attiva nelle criptovalute, per ottenere il rimborso dei capitali investiti. Lo si legge in una nota diffusa dallo studio Lexia Avvocati — ripresa dall’Ansa — che ha ricevuto l’incarico ed agisce in collaborazione con lo Swiss Blockchain Consortium. La causa arriva una settimana dopo che l’autorità di regolazione finanziaria (la FCA) del Regno Unito ha vietato le transazioni su Binance. “Si tratta ovviamente solo di una causa, come ce ne sono tante” evidenzia il Sole 24 Ore. “Ma si inserisce anche nel dibattito sulla sicurezza nel mondo delle criptovalute”. Nel frattempo, ieri Barclays ha impedito ai clienti del Regno Unito di inviare fondi a Binance. Oltre nel Regno Unito, la piattaforma sta affrontando un intenso controllo normativo anche in Canada, Thailandia, Isole Cayman, Giappone e Stati Uniti. Tutti i dettagli. LA CAUSA INTENTATA DAGLI INVESTITORI Oltre al rimborso dei capitali investiti, gli investitori chiedono a Binance anche il risarcimento dei danni subiti “in conseguenza della violazione della disciplina in materia di negoziazione e offerta al pubblico di strumenti finanziari derivati ‘futures’ su criptovalute”. A Binance gli investitori contestano anche anomalie al funzionamento della piattaforma di trading. CHE COS’È BINANCE Binance è stata fondata nel 2017 in Cina da Changpeng Zhao e Yi He; successivamente ha trasferito la sua sede alle Isole Cayman per sfuggire alla stretta cinese sulle criptovalute, giudicate causa di instabilità per il sistema finanziario. Binance.com è uno scambio centralizzato online che offre agli utenti una gamma di prodotti e servizi finanziari, tra cui l’acquisto e il trading di un’ampia gamma di valute digitali, nonché portafogli digitali, futures, titoli, conti di risparmio e persino prestiti. È diventato rapidamente il principale exchange spot di criptovalute al mondo grazie ai suoi incentivi, come Binance Coin, e commissioni più basse. Come ricorda il Ft, il gruppo, che manca di una sede formale, si collega al mercato finanziario convenzionale attraverso una serie di affiliate globali. In Europa, le affiliate hanno stretto accordi con fornitori di pagamenti con sede nel Regno Unito, tra cui Checkout.com e Clear Junction, che consentono alle valute forti di fluire da e verso la piattaforma. LO STOP DALLA FCA In una nota datata al 25 giugno scorso, la FCA ha detto che Binance Markets Ltd – la controllata della compagnia che opera nel Regno Unito – non può effettuare alcuna attività regolamentata nel Regno Unito senza previo consenso scritto dell’autorità. Reuters ha spiegato che lo scambio di criptovalute non è sottoposto a regolazione diretta nel Regno Unito, ma offrire servizi di trading di derivati di criptovalute necessita di un’autorizzazione. Oltre a vietare a Binance di scambiare nel Regno Unito, il regolatore aveva ordinato alla sua divisione britannica di interrompere qualsiasi forma di pubblicità fino al 30 giugno. LA DECISIONE DI BARCLAYS Ma non finisce qui. Proprio ieri Barclays ha notificato ai clienti il divieto di pagamenti di addebito e credito a Binance. “Questa azione non ha alcun impatto sulla capacità dei clienti di prelevare fondi da Binance”, ha affermato la banca londinese. “La decisione è stata presa in seguito all’avvertimento di FCA ai consumatori”. SOTTO INDAGINE NEGLI STATI UNITI Inoltre, anche negli Stati Uniti, una delle affiliate del gruppo, Binance Holdings, è oggetto di indagine da parte del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e dell’autorità fiscale, come riportato a maggio da Bloomberg. IL RITIRO DAL CANADA Il 26 giugno Binance ha annunciato che si sarebbe ritirato dall’Ontario, in Canada. La mossa giunge dopo che la Ontario Securities Commission (OSC) ha accusato Binance e diverse altre piattaforme di trading di criptovalute di non aver rispettato le normative. L’AVVERTIMENTO IN GIAPPONE Sempre a fine giugno, la Financial Services Agency (FSA) giapponese ha avvertito Binance per la seconda volta in tre anni che sta operando nel paese senza permesso. L’INDAGINE IN THAILANDIA Infine, venerdì scorso la Securities and Exchange Commission della Thailandia ha presentato una denuncia penale contro Binance a una divisione della Royal Thai Police. L’accusa è di aver gestito un’attività di asset digitali nel paese senza una licenza. Il regolatore finanziario delle Isole Cayman ha affermato che la piattaforma non era autorizzata ad operare nel territorio. Nel frattempo, il volume degli scambi nel fine settimana del 4 luglio sulla piattaforma è diminuito di circa il 18%, secondo i dati di CoinMarketCap.com, di proprietà di Binance. Il prezzo di Binance Coin, legato all’exchange, è sceso di circa il 2%, mentre il Bitcoin è rimasto poco cambiato venerdì.