Ray Dalio, investitore statunitense che ha fatto le proprie fortune con la gestione dei fondi speculativi ritiene che l’industria delle criptovalute stia attirando troppe attenzioni e questo non è positivo. Dalio ha spiegato comunque che la crittografia costituisce solo una “piccola” parte del suo portafoglio. La crittografia del resto rappresenta solo una piccola frazione anche dei mercati finanziari globali, tuttavia il Fondo monetario internazionale (FMI) ha recentemente avvertito che pone rischi di contagio a causa della sua crescente correlazione con le azioni statunitensi. L’indice Nasdaq ad alto contenuto tecnologico e le criptovalute sono stati scambiati in tandem negli ultimi tempi, con la narrativa macro sulla Federal Reserve sempre più aggressiva che ha preso il sopravvento. Il capo di Bridgewater Associates ha anche affermato che altre attività dovranno adeguarsi a causa dell’aumento dei tassi di interesse.
Dalio, che era inizialmente scettico sulle criptovalute, ha rivelato il suo acquisto di bitcoin lo scorso maggio. Lui, tuttavia, non si è trasformato in un fan delle criptovalute, prevedendo regolarmente che i governi potrebbero finire per “uccidere” bitcoin se dovesse avere troppo successo. Durante la sua recente apparizione in podcast, Dalio ha affermato che sarebbe ragionevole allocare fino al 2% del proprio portafoglio in bitcoin. Il gestore di fondi di speculazione ha affermato che è improbabile che il prezzo della più grande criptovaluta raggiunga l’obiettivo di 1 milione di dollari poiché non crede che bitcoin sarà in grado di soppiantare l’oro. Dalio vede l’oro come la riserva di valore preferita perché esiste da migliaia di anni.
di Alessandro Crea giovedì 27 Gennaio 2022 13:00 ARTICOLO TROPPA •