Criptomonete, ecco le regole italiane: obbligo di iscrizione in un registro ad hoc

Firmato dal ministero dell’Economia il provvedimento che mette nero su bianco i vincoli per gli operatori: in capo all’Organismo degli agenti e mediatori la lista dei player accreditati. Monitoraggio periodico trasmesso a forze di polizia, autorità di vigilanza e magistratura

02 Feb 2022 F. Me.

Firmato al ministero dell’Economia il decreto che regola le attività degli operatori di criptovalute. In particolar modo il provvedimento disciplina l’iscrizione obbligatoria dei player in criptovalute nell’apposito registro che dovrà essere gestito dall’Organismo degli agenti e mediatori (Oam). Resta fuori dal perimetro del decreto la mera attività di emissione in proprio delle valute virtuali se non accompagnata dall’esercizio a titolo professionale. L’iscrizione nel registro sarà dunque prerequisito essenziale per esercitare legalmente l’attività. Istituito nel 20210 l’Oam ha personalità giuridica di diritto privato, nella forma di Fondazione, dotata di autonomia organizzativa, statutaria e finanziaria. L’Oam è tenuto, tra gli altri compiti, a verificare la permanenza dei requisiti necessari per l’iscrizione; il rispetto da parte degli iscritti delle disposizioni loro applicabili; l’assenza di cause di incompatibilità, di sospensione e di cancellazione nei confronti degli iscritti; l’effettivo svolgimento dell’attività ai fini della permanenza negli elenchi. L’Oam avrà inoltre il compito di collaborare con autorità di vigilanza, Guardia di Finanza, Polizia valutaria, Direzione antimafia, autorità giudiziarie e agenzie fiscali fornendo periodicamente ogni informazione e documentazione necessaria “detenuta in forza della gestione della sezione speciale del registro, compresi i dati sulle operazioni effettuate”. Facebook vende Diem Intanto Facebook abbandona le criptovalute. E vende gli asset di Diem alla società di investimento, Silver Capital. L’associazione Diem, che sta guidando il progetto di moneta digitale di Facebook (Meta), si scioglierà e venderà la sua proprietà intellettuale e altri beni alla Silvergate Capital Corporation per 182 milioni di dollari. L’iniziativa con cui il gigante americano del social network voleva rivoluzionare i pagamenti era sulla buona strada, ma “è diventato chiaro durante le nostre discussioni con le autorità statunitensi che il progetto non poteva progredire ulteriormente”, ha detto l’amministratore delegato dell’associazione, Stuart Levey, in un comunicato di lunedì. Meta era entrata nell’arena della moneta digitale creando “Libra” nel 2019, che doveva offrire un nuovo metodo di pagamento al di fuori dei tradizionali canali bancari.

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