Ridotta anche la partecipazione in Amazon. E il gruppo giapponese mette in pausa gli investimenti in Cina in attesa di valutare l’impatto delle strette regolatorie del Paese asiatico sui colossi dell’hi-tech e del digitale 11 Ago 2021 Patrizia Licata giornalista
SoftBank ha venduto tutte le azioni che deteneva nei colossi americani dell’hitech Facebook, Microsoft, Alphabet e Netflix e ha ridotto la partecipazione in Amazon. È quanto emerge dal report finanziario appena pubblicato. Il gruppo giapponese, che da alcuni anni ha messo da parte il business nelle telecomunicazioni per spostarsi verso gli investimenti in tecnologie innovative, acquista azioni di società quotate tramite la filiale SB Northstar. Nei bilanci trimestrali fornisce i dettagli delle azioni che si trovano nel portfolio della sua società del trading. Come riporta Cnbc.com, Facebook, Microsoft, Alphabet e Netflix fuguravano nel portafoglio di SB Northstar a fine marzo ma sono assenti nel trimestre aprile-giugno. SoftBank ha anche reso noto che metterà in pausa gli investimenti in Cina. Il ceo Masayoshi Son ha dichiarato che il Paese resta un’opportunità interessante, ma al momento il gruppo vuole vedere come evolverà la stretta regolatoria di Pechino sui colossi nazionali della tecnologia e del digitale.
SoftBank si disfa dei titoli dell’hitech UsaAlla fine di marzo SoftBank possedeva titoli Facebook per 3,1 miliardi di dollari, titoli Microsoft per 1 miliardo, titoli Alphabet – la capogruppo di Google – per 575 milioni e titoli Netflix per 382 milioni di dollari. Nessuna delle quattro figura nel report finanziario del periodo aprile-giugno.
SoftBank ha inoltre ridimensionato la quota di azioni di Amazon da un valore di 6,2 miliardi nel primo trimestre a 5,6 miliardi nel secondo. SB Northstar ha ridotto complessivamente il portafoglio azionario da un valore di 19 miliardi di dollari a fine marzo a 13,6 miliardi a fine giugno. SoftBank non ha per ora rilasciato commenti in merito alla decisione di disfarsi di tanti titoli dell’hitech americano. Il Financial Times riporta che il gruppo giapponese ha guadagnato 210 miliardi di yen dalle dismissioni di titoli tecnologici Usa. A settembre il Financial Times ha scritto che SoftBank era la misteriosa “balena bianca del Nasdaq” che stava comprando miliardi di dollari di opzioni call e mettendo in atto una rischiosa speculazione sui derivati puntando sul rialzo del comparto tecnologico. Il quotidiano economico citava una fonte che sosteneva che il gruppo giapponese stava facendo incetta di opzioni nelle grandi aziende tecnologiche come Tesla, Amazon, Microsoft e Netflix, potenzialmente facendo salire le valutazioni nel settore.
Sulla trimestrale pesa la stretta regolatoria cineseNel secondo trimestre 2021 (il primo trimestre fiscale per SoftBank) il gruppo giapponese ha visto l’utile crollare del 39% anno su anno a 762 miliardi di yen (6,9 miliardi di dollari), una diretta conseguenza della stretta regolatoria cinese su Alibaba – il maggiore investimento di SoftBank – e altre aziende in cui la giapponese ha investito, come Didi. La società del ride-hailing, omologa cinese di Uber, si è quotata a giugno a New York ma il titolo ha perso un terzo del valore a causa del giro di vite dei regolatori cinesi. Il secondo Vision Fund di SoftBank ha invece messo a segno un utile di 2,1 miliardi di dollari grazie alla crescita dei titoli delle aziende in portafoglio. Il primo Vision Fund, del valore di 100 miliardi di dollari, ha inaugurato lo spostamento strategico di SoftBank dal business delle telecomunicazioni verso attività di investimento nelle tecnologie e startup più innovative. Il secondo Vision Fund, un fondo da 40 miliardi di dollari, continua a investire nelle start-up, soprattutto dell’intelligenza artificiale: il 10% di tutto il capitale raccolto dalle start-up Ai nel mondo dal 2017 a oggi arriva dal fondo di SoftBank. In tutto il nuovo Vision Fund ha 14,2 miliardi di dollari investiti in 47 start-up, riporta il Financial Times. SoftBank ha una fortissima esposizione in Cina. La sua quota in Alibaba rappresenta il 39% del valore dei suoi asset e le start-up cinesi sono il 23% del portafoglio di Vision Fund in termini di fair value. Da aprile, però, solo l’11% dei nuovi investimenti di SoftBank si è diretto alla Cina.
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