Criptovalute, la Bce: “Armonizzare le norme per le banche”
La Banca Centrale Europea punta a creare un unico codice di condotta sulle modalità attraverso cui gli istituti di credito offrono moneta virtuale ai loro clienti nell’area Ue. La federal Reserve Usa: “Monitoriamo attentamente il comparto e i rischi collegati”
18 Ago 2022
A. S.
Creare un codice di condotta unico per tutte le banche che in Europa vogliono offrire prodotti basati sulle criptovalute ai propri utenti. E’ l’obiettivo annunciato dalla Banca Centrale Europea, che punta ad armonizzare con la propria supervisione le modalità e gli approcci dei singoli istituti di credito in questa materia, assicurandosi che abbiano le disponibilità economiche e le competenze necessarie per operare in un settore che è stato a più riprese definito dagli addetti ai lavori come un “Far West”.
La scelta si è resa necessaria per dare un set di indicazioni comuni a tutti gli istituti di credito e a tutti i regolatori nazionali sulle modalità di adozione di criptoasset, in attesa di un’iniziativa legislativa che per vedere la luce richiederà ancora diversi mesi, e per dare alle banche che operano in diversi Paesi dell’Unione un quadro di riferimento univoco, anche a tutela dei risparmiatori e degli investitori.
“In Germania – si legge in una nota della Bce – alcune cripto-attività sono soggette all’ottenimento di una licenza, e più di una banca ha chiesto di poter ottenere queste autorizzazioni: in questo contesto la Banca Centrale Europea sta facendo tutti i passi necessari per armonizzare il rilascio di queste licenze”, valutando se le cripto-attività siano volta per volta in linea con i profili di rischio e con le necessità di accantonamento di capitali richieste. Allo stesso tempo la Bce si propone di valutare se le banche in questione possano identificare i rischi correttamente e se abbiano una “solida esperienza” nel campo.
“Lavorando a stretto contatto con i supervisori nazionali – spiega la Bce – la Banca Centrale Europea si impegnerà a mettere a punto una maggiore coerenza sulle misure di prudenza tra tutti i regimi nazionali”
Dagli Stati Uniti intanto arriva una presa di posizione simile della Federal Reserve, che ha messo in guardia le banche dai rischi associati al coinvolgimento nel settore dei Cripto-asset. Se da una parte il settore presenta “potenziali opportunità” per gli istituti di credito, infatti, secondo la Fed è anche da tenere in considerazione il fatto che “le attività legate ai Cripto-asset possono anche presentare rischi legati alla sicurezza e alla solidità, alla protezione dei consumatori e alla stabilità finanziaria”.
Così la Fed afferma di essere impegnata in un attento monitoraggio sul settore, e ha sottolineato che le banche che vogliano impegnarsi nel settore debbano sottoporre i propri piani all’authority, verificando la legalità di tali attività prima di intraprenderle.