Deflusso record di BTC dall’ETF di Fidelity

30 Dicembre 2024

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Venerdì 27 dicembre si è verificato un deflusso record dall’ETF di Fidelity su BTC (FBTC). 

Da notare che FBTC ormai è il terzo maggior ETF su Bitcoin al mondo, vicino oltretutto a superare GBTC di Grayscale e diventare il secondo. 

Summary

I deflussi dagli ETF su BTC: record per Fidelity

Venerdì scorso si sono verificati complessivamente quasi 288 milioni di dollari di deflussi dagli ETF su Bitcoin. 

Di questi ben 208 milioni sono usciti da FBTC. 

Si tratta sostanzialmente di un deflusso record, solo di poco inferiore ai 208,5 milioni di deflusso da FBTC del 19 dicembre. 

Sempre venerdì si sono verificati 112 milioni di dollari di deflussi netti anche da ARKB, l’ETF di ARK Invest su Bitcoin, mentre il maggiore ETF su BTC al mondo, IBIT di BlackRock, ha invece fatto registrare afflussi netti per oltre 79 milioni. 

Da notare che invece il giorno precedente si erano verificati afflussi complessivi di oltre 450 milioni di dollari, ma martedì 24 si erano verificati deflussi per più di 338 milioni. 

Fino al 18 dicembre era stata inanellata una serie di diversi giorni consecutivi di deflussi complessivi netti, con un picco il 16 dicembre di 367 milioni di dollari. 

Invece a partire proprio dal 19 dicembre è iniziata una serie negativa con la sola eccezione di giovedì 26. 

Il prezzo di Bitcoin

In effetti fino al 17 dicembre c’era stata la salita del prezzo di BTC fino ai nuovi massimi storici sopra i 108.000$, mentre a partire da mercoledì 18 dicembre, con la conferenza stampa del presidente della Fed Jerome Powell, è iniziata una fase di calo. 

Va ricordato che ad afflussi o deflussi complessivi netti sugli ETF su Bitcoin spot seguono rispettivamente acquisti o vendite di BTC sul mercato. Sebbene questi non avvengano sugli exchange, ma via OTC, inevitabilmente hanno un impatto su domanda ed offerta sugli exchange, sebbene indirettamente. 

A dire il vero però i deflussi o gli afflussi complessivi giornalieri degli ETF sono ancora costituiti da cifre relativamente contenute, rispetto ai volumi di scambio sugli exchange. 

Ad esempio il 19 dicembre, quando i deflussi complessivi netti hanno superato i 670 milioni di dollari, il volume di scambio giornaliero della sola coppia di scambio spot BTC-USDT su Binance è stato superiore ai 5,3 miliardi di dollari. 

Nonostante il confronto sia impietoso, le vendite degli ETF possono comunque avere un impatto sul prezzo, sebbene probabilmente ancora minimo. 

In effetti a fronte di cinque giorni di deflussi multimilionari, sebbene non consecutivi, il prezzo di BTC è sceso dell’11%, quindi tali due dinamiche sembrano in effetti correlate. 

L’ETF di Fidelity su BTC

FBTC ha esordito sul CBOE l’11 gennaio di quest’anno, insieme agli altri ETF su BTC spot statunitensi. 

CBOE (Chicago Board Options Exchange) è una borsa valori situata a Chicago, ed è la maggiore borsa statunitensi per quanto riguarda lo scambio di opzioni. 

Invece il CME (Chicago Mercantile Exchange) è l’altra borsa valori di Chicago, specializzata però in future.

FBTC ad oggi risulta possedere più di 204.000 BTC, a fronte invece dei 553.000 di IBIT e dei 207.000 di GBTC.

Da notare però che la crescita di FBTC c’è stata soprattutto nei primi mesi dell’anno, quando passò da 0 a 143.000 BTC in poco più di due mesi. 

Dopo che il prezzo di Bitcoin a marzo ritracciò, una volta fatti registrare i nuovi massimi storici di allora, la crescita di FBTC ha rallentato parecchio. Infatti nei successivi quattro mesi incrementò i proprio BTC di meno di 40.000 unità. 

Inoltre fino ad ottobre da questo punto di vista non crebbe più, e tra novembre e la prima metà di dicembre salì solamente da 180.000 a 207.000 BTC, per poi ridiscendere a 204.000 negli ultimi giorni. 

Ad esempio IBIT di BlackRock, invece, negli ultimi due mesi ha fatto registrare un vero e proprio boom, passando dai 380.000 BTC di fine ottobre agli attuali 553.000. Va anche ricordato che GBTC negli ultimi due mesi è passato da 220.000 a 207.000 BTC. 

Gli ETF su Bitcoin

Complessivamente i Bitcoin posseduti dagli ETF, compresi quelli di GBTC che esordì l’11 gennaio con già più di 600.000 BTC in portafoglio, sono cresciuti soprattutto ad inizio anno, e negli ultimi due mesi. 

Dopo lo sbarco sulle borse USA, sono passati in meno di due mesi da 771.000 BTC a 1.011.000, per poi rimanere costantemente sotto i 1.100.000 fino a fine ottobre. 

Negli ultimi due mesi invece sono passati da 1.119.000 BTC agli attuali 1.294.000. 

Si è pertanto trattato di un successo concentrato però in due singoli momenti, il primo dei quali generato proprio dal loro sbarco sulle borse statunitensi. 

Da notare che in entrambi i casi il prezzo di Bitcoin è cresciuto molto, ma alla luce di questi dati è possibile immaginare che l’impatto della crescita degli ETF su BTC spot sul prezzo di Bitcoin sia stato limitato.